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Archivio Dina Vallino

Archivio Dina Vallino (1960 - 2016)

525 unità archivistiche collegate (totale del complesso)

Archivio

Metri lineari: 10.0

Consistenza archivistica: 66 faldoni, 802 fascicoli

Presentazione:

L’Archivio Dina Vallino, di proprietà della Famiglia Macciò, è conservato a Milano presso la sede dell’Associazione Scientifico Culturale Dina Vallino ed è costituito dalla documentazione prodotta dalla psicoanalista cagliaritana nell’arco della sua attività professionale, durata più di quarant’anni. Si tratta di un consistente fondo documentario compreso in un arco cronologico che va dalla fine degli anni Sessanta fino al 2014 con poche lacune, che conserva alcuni importanti antecedenti relativi alla sua formazione universitaria e di specializzazione, nonché pochi susseguenti rappresentati da una pubblicazione postuma e dall’indice dei documenti informatici trovati nel suo personal computer.
Le carte costituiscono un fondo organico con poche soluzioni di continuità cronologica e rappresentano un bell’esempio di archivio professionale, sia per il livello di approfondimento che per la varietà degli argomenti trattati. Il fondo documentario è stato riordinato e organizzato a posteriori tenendo conto delle relazioni e aggregazioni originarie date dalla Vallino. In questo modo, la struttura dell’Archivio riflette le sue aree di maggior impegno professionale: gli appunti e le riflessioni sulle sedute di psicoanalisi con i pazienti (I. Lavoro clinico), il costante percorso combinato di studio e scrittura (II. Attività scientifica) – risultante in numerosi fascicoli di ricerca e approfondimento destinati alla pubblicazione di articoli o alla partecipazione a conferenze e convegni – le lezioni per i corsi di training PSI e il materiale delle supervisioni (III. Supervisione e Insegnamento), gli anni della propria formazione universitaria e poi specificamente psicoanalitica (IV. Formazione professionale), con i quaderni di studio di filosofia e psicologia nonché i primi casi clinici portati in supervisione.
Il contenuto, dal punto di vista tipologico, è vario e caratteristico di un archivio personale, seppur prodotto durante un’attività professionale – scritti senza datazione certa, materiale “grigio”, disegni dei pazienti bambini, trascrizioni e commenti delle sedute, fotocopie di scritti di psicoanalisi appuntate e con riflessioni a mano allegate (Nota 1) – ma si conservano anche fascicoli completi e strutturati, soprattutto per quanto riguarda l’attività di insegnamento, la partecipazione a convegni, le pubblicazioni. Di particolare importanza la presenza di numerose bozze preparatorie ai propri scritti, testimonianti il processo di affinamento e rielaborazione del pensiero prima di consegnarlo alla scrittura.
Le carte permettono di "toccare con mano" il modo di lavorare di Dina Vallino, la sua cura e serietà nello studio e nell’attività di analisi, il suo bisogno di “fermarsi” a posteriori attraverso la scrittura sul pensiero proprio, dei pazienti e dei colleghi. È nato così un archivio “polifonico”, che spazia dalla raccolta dei Quaderni dei sogni dei pazienti a fitte redazioni di testi in dialogo con Marco Macciò, compagno di vita e di studio per oltre cinquant’anni – testi spesso destinati a percorsi di studio e approfondimento personale, connotati da un importante “retrogusto” filosofico.
Sotto un profilo di storia della psicologia, l’Archivio accoglie una cospicua raccolta di protocolli di Infant Observation, conservati prevalentemente in modo ordinato e completo. Con particolare riferimento alle innovazioni tecniche nella psicoanalisi infantile, viene ben testimoniato l'origine e lo sviluppo della Consultazione Partecipata – di cui sono conservati, oltre agli scritti teorici sull’argomento, il materiale clinico di molte sedute unitamente ad interessanti memorie dei gruppi di lavoro sul tema. L’attenzione dedicata all’attività scientifica, invece, ha permesso di rintracciare il materiale inedito lasciato dalla Vallino, costituito tanto da scritti ultimati ma mai pubblicati, come anche da progetti in bozza in varie versioni parziali.

Notizie di intervento:

L'intervento – promosso dalla Famiglia Macciò e dall'Associazione Scientifico Culturale Dina Vallino e realizzato nel corso del 2017 – si è articolato nella:

  1. Ricognizione generale del materiale, censimento e analisi di tutta la documentazione compresa nel fondo documentario. A questo fine è stato di estrema importanza raccogliere tutto il materiale prodotto da Dina Vallino negli anni e suddiviso, per esigenze sia pratiche che teoriche, tra studio professionale (adibito alla conservazioni delle registrazioni manoscritte con appunti delle sedute, dei quaderni dei sogni e dei raccoglitori di disegni dei pazienti) e studio privato (adibito principalmente allo studio e alla scrittura di saggi e articoli). Si è trattato di identificare le carte, escludendo quanto di non riconducibile a Dina Vallino, verificare e schedare sommariamente le unità archivistiche per acquisire una visione generale della produzione documentaria conservata. In questa fase si è proceduto ad uniformare i metodi di conservazione, collocando il contenuto di raccoglitori, vecchi faldoni e cartellette in semplici fascicoli – fatta eccezione per il materiale rilegato, come i quaderni, conservato in apposite buste.
  2. Strutturazione del fondo archivistico per titoli sottoripartiti in classi/materie. Grazie alle informazioni ottenute nella prima fase di intervento è stato possibile definire la struttura generale dell’archivio e le serie documentali di organizzazione dei fascicoli, ovvero 4 Serie corrispondenti alle principali attività svolte da Dina Vallino nel corso della sua vita professionale e di studio, a loro volta sottoarticolate secondo la naturale sedimentazione delle carte per funzione e cronologia (Nota 2). In virtù della completezza e "polifonicità" del materiale riunito, si è deciso in questa fase di strutturare l’Archivio Dina Vallino intorno alla sola attività professionale, ponendo come suo inizio ideale la fase di formazione universitaria. Le carte di carattere personale non sono state allegate all'Archivio; sono stati così conservati separatamente un cospicuo numero di diari/quaderni dei sogni personali (ordinati cronologicamente) e tracce di epistolario privato.
  3. Schedatura del contenuto dei fascicoli e inventariazione informatizzata, al fine di garantire la consultazione anche via web dell’archivio. La compilazione dell’inventario tramite la coppia di software Archimista + Archivista permette una consultazione dell’archivio per parole chiave o di interesse all’interno di tutto l’archivio attraverso la funzione cerca, comprendendo nella ricerca i titoli, le descrizioni del contenuto, gli estremi cronologici e le note dell’archivista. È stata di cruciale utilità la possibilità di intervistare il coniuge e collaboratore Marco Macciò sulla natura dei fascicoli e delle carte più spuri, permettendo così di affinare la descrizione archivistica e insieme di ridurre al minimo le miscellanee.
  4. Valorizzazione dell'attività scientifica e digitalizzazione degli scritti editi, con particolare attenzione alle pubblicazioni, cui è stata riservata una sottoserie dedicata introdotta da tre bibliografie guida (completa e cronologica, ragionata e tematica, delle edizioni in lingua) che organizzano le opere in base all'anno di loro prima pubblicazione o esposizione pubblica (convegno, conferenza, etc. ), rintracciano e riassumono le diverse riedizioni di uno stesso scritto, tengono traccia delle traduzioni in lingua straniera, ordinano tematicamente gli scritti per agevolarne la consultazione. Si è proseguito, in accordo con l’Associazione Scientifico Culturale Dina Vallino, alla digitalizzazione di tutti gli scritti editi, ora liberamente consultabili e scaricabili in PDF all’indirizzo: http://associazionedinavallino.it/scritti−dina−vallino/.

Criteri di descrizione archivistica:

  • Titoli. Si è scelto di mantenere, quando presenti, i titoli originali dei fascicoli (raccoglitori, quaderni,…) riportandoli tra virgolette “ ” come titolo delle unità. Nel caso di discrepanze sensibili tra titolo e contenuto di un fascicolo o per coerenza archivistica nell’organizzazione di una serie, il titolo originale del fascicolo è stato comunque riportato, per fini storici e di ricerca, nelle note dell’archivista. L’uso delle parentesi quadre [ ] o l’assenza di virgolette segnalano un intervento dell’archivista.
  • Estremi cronologici. In caso di documentazione non datata gli estremi cronologici sono stati attribuiti, se possibile, e indicati tra parentesi quadre [ ], oppure è stato aggiunto il punto interrogativo tra parentesi tonde (?) in caso di datazione incerta, infine si è lasciata l'indicazione “s.d.” (senza data) alle carte prive di datazione. Nell'indicazione degli estremi cronologici rientrano anche le date di eventuale materiale a stampa presente. Eventuali precisazioni di salti cronologici nel contenuto di un fascicolo sono descritti nelle note dell’archivista. È possibile imbattersi in unità archivistiche i cui estremi cronologici non corrispondo alla datazione suggerita dal titolo del fascicolo, e questo proprio in quanto si è preferito comunque mantenere i titoli originali dei fascicoli, nei quali può trovarsi un’indicazione cronologica afferente all’iniziale raccolta o produzione del materiale, indicazione significativa a livello storico e di ricerca.
  • Sottounità e Miscellanee. Quando possibile, ai fini di facilitare la consultazione dell’Archivio, sono state istituite delle unità archivistiche con sottounità, per raccogliere sotto un solo titolo (nome, tema, conferenza,…) più materiali ad esso afferenti. L’istituzione di sottounità è stata sempre compiuta senza modificare o alterare il contenuto dei fascicoli raccolti, mantenuti nella loro originalità; si è inoltre scelta questa via solo nel caso di una documentazione numerosa e coprente un lungo arco temporale. Il materiale sparso, invece, è stato raccolto in unità di miscellanea collocate in fondo alle rispettive serie.
  • Contenuto. L'analiticità nella descrizione del contenuto varia in base alla omogeneità e al fine del materiale di ogni fascicolo. Si è cercato il più possibile di segnalare il supporto del materiale conservato (manoscritto, dattiloscritto, fotocopia, locandina,… ); per quanto concerne le stampe di file di Word, si è segnalato quando possibile il nome del file digitale d’origine (Nota 3). Si segnala quando presente l’esistenza di un indice analitico del contenuto all’interno del fascicolo. Ogni descrizione o indicazione contenuta tra parentesi quadre [ ] costituisce un commento, un’integrazione o una segnalazione dell’archivista. Non si è mai scorporato o diviso in più parti il contenuto originale di un fascicolo lasciato dalla Vallino.
  • Tipologia. Con "Fascicolo o altra unità complessa" ci si riferisce alla documentazione conservata in fascicoli, mentre con "Registro o altra unità rilegata" si segnala la presenza di materiale rilegato come quaderni o agende.
  • Segnatura. La segnatura dei fascicoli ricomincia ad ogni sottoserie e sottosottoserie.
  • Abbreviazioni impiegate:

DV − Dina Vallino
MM − Marco Macciò
CMP − Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti”
SPI − Società Psicoanalitica Italiana
I.O. − Infant Observation
C.P. − Consultazione Partecipata

Note:

  1. Sono stati esclusi dall’Archivio i materiali di studio, ovvero i contributi di terzi (come saggi, articoli, trascrizioni dattiloscritte di conferenze, bozze di lavorazione di colleghi, etc.) raccolti da Dina Vallino nel corso dei propri studi di formazione, durante la stesura di uno scritto, negli scambi intellettuali con i colleghi più stretti e in occasione di conferenze e convegni. Il materiale è stato trovato in corposi fascicoli variamente organizzati per tema (es. autismo, prima infanzia, transfert, etc.), per autore (sia esso un classico del pensiero psicoanalitico o un collega) o per fine (bibliografie raccolte per una conferenza, materiale preparatorio di uno scritto, etc.), ai quali si aggiunge un’ampia miscellanea di contributi sparsi.
    Data la difficoltà nel catalogare simile materiale – difficilmente descrivibile oltre lo sterile riferimento agli estremi bibliografici, poco significativo in confronto alla analiticità della struttura e del contenuto dell’Archivio Dina Vallino – si è scelto di conservare questo materiale allegandolo alla Biblioteca di Dina Vallino e Marco Macciò, progetto al momento in fase di costruzione. La presenza in questo materiale di marginalia e commenti manoscritti della Vallino, piuttosto che presentarsi come motivo di inclusione nel materiale d’Archivio, lo avvicina alla ricca collezione di monografie e saggi specialistici (di filosofia, psicologia e psicoanalisi) della biblioteca, anch’essi variamente appuntati a margine.
    Non sono stati scorporati dalla loro collocazione originaria tutti i contributi di terzi trovati all’interno dei fascicoli d'Archivio.
  2. Tra il materiale di maggior interesse, ma insieme di difficile collocazione, si segnalano i "Gruppi", gruppi di studio o supervisione a cadenza regolare organizzati da Dina Vallino e/o Marco Macciò intorno a tematiche clinico−tecniche o a temi/autori della psicoanalisi. Scegliendo di strutturare l'intero Archivio in base al fine/tema per il quale il materiale venne prodotto – e non in base al modo/supporto – non si è dedicata una singola serie alla documentazione dei gruppi, che a seconda dell'argomento sono stati collocati in serie di area teorica (come il Gruppo Bion) o di area clinica (come i gruppo si supervisione sulla CP).
  3. L’archivio Dina Vallino non è un archivio digitale. Si è ritenuto però opportuno stilare un indice dei nomi dei documenti (word, pdf, rtf,…) contenuti in diversi backup effettuati da Dina Vallino e Marco Macciò su più supporti (floppy disk, cd rom, usb stick, hard disk esterno), in quanto nel materiale cartaceo dell'archivio è usuale imbattersi in stampe parziali di documenti senza titolo o data, ma aventi come importante riferimento identificatore il nome del file digitale di origine. La consultazione dell’indice, unitamente al backup globale di tutti i file allegato all’Archivio, consente quando necessaria l’integrazione delle carte spurie o incomplete mediante un riferimento all’originale.

Lingua della documentazione:

  • ita
  • eng
  • ger
  • fre

Documentazione collegata:

  • http://associazionedinavallino.it/scritti-dina-vallino/ (Accesso libero a tutte le pubblicazioni di Dina Vallino scaricabili in formato pdf)

Collegamenti:

  • http://associazionedinavallino.it/ (Associazione Scientifico Culturale Dina Vallino)

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Note alla condizione di accesso:

Per consultare l’Archivio scrivere a archivio@associazionedinavallino.it indicando: 1) formazione professionale, 2) motivo e interesse alla consultazione, 3) indicativa dei fascicoli che si intende consultare.

Nota sulla pubblicazione dell’inventario on line:

La documentazione è consultabile per motivi di studio e ricerca, fatta salva la tutela dei dati contenuti ai sensi della normativa sulla privacy e previa richiesta via mail all’indirizzo archivio@associazionedinavallino.it. Per questa ragione il presente inventario online oscura il contenuto e le unità di alcune serie o sottoserie, presenti nell’inventario completo consultabile solo su autorizzazione dell’Associazione Scientifico Culturale Dina Vallino.

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Stato di conservazione:

buono

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Lorenzo Rocca
  • Mariasilvia Cortellazzi